pagina del sito di Paolo Albani

Ermanno Cavazzoni & Jean Talon Sampieri

A PROPOSITO DELL'«INDETERMINATEZZA SEMANTICA»
DELLA CANZONE ITALIANA

 

        Nella sua relazione al recente Convegno sul nulla, svoltosi a lido Adriatico, l'emerito professore Paolo Albani annovera le canzoni italiane tra i casi in cui viene esercitata l'arte di non dire niente (Il complesso di Peeperkorn, ovvero l'arte di non dire niente, relazione tenutasi nel maggio 2011). "I testi delle canzoni italiane, assunti come strutture narrative, non dicono niente", afferma con ammirevole nettezza l'Albani. E a sostegno della propria tesi analizza la prima strofa della celebre composizione Una rotonda sul mare (1964, di Migliacci, Faleni e Valeroni, cantata da Alfredo Antonio Carlo Buongusto, noto come Fred Bongusto) come esempio dell'"indeterminatezza semantica" che caratterizza le canzoni italiane:

 

Una rotonda sul mare,

il nostro disco che suona,

vedo gli amici ballare,

ma tu non sei qui con me.

 

            Di che rotonda si tratta? - si chiede l'Albani - su che mare si trova? L'Adriatico, il Tirreno, un altro mare? o è per caso su un lago? E il disco che musica suona? jazz, pop, rock...? È un lento o un veloce? E chi sono questi amici che ballano? come si chiamano? eccetera...

            L'analisi dell'Albani è profonda ed ammirevole, e tocca una delle questioni più importanti della storia musicale dell'occidente cristiano. Ma, includendo nella propria analisi l'ipotesi del lago (con un'apparente incongruenza topologica: se la rotonda è sul mare, come può essere sul lago?), l'Albani dimostra anche una stupefacente capacità intuitiva. La rotonda in questione risulta infatti essere stata davvero sul lago, e non sul mare come quasi tutti gli studiosi ritenevano. Lo ha rivelato di recente in un'intervista Franco Migliacci, l'autore assieme ad altri del testo: "Ho un po' barato, è vero - dichiara Migliacci - io sono di Cortona, e da ragazzo andavo sempre in bicicletta su lago Trasimeno" (cfr. "Terni Magazine", 20 agosto 2009, pag. 20 etc. ). Si conclude così l'annosa querelle tra gli studiosi che pretendevano aver identificato la rotonda nelle località di Senigallia, Termoli, Viareggio, Mazara del Vallo, e persino il lido di Ostia.

            Quindi la canzone, se si tiene alla precisione, come l' Albani giustamente richiede, la canzone avrebbe dovuto dire:

 

Una rotonda sul lago...

 

e ad essere ulteriormente precisi:

 

Una rotonda sul lago Trasimeno...

 

            Sempre ad essere precisi, anche gli amici che ballano possono essere facilmente individuati: si tratta di sei persone che nel 1964 il Migliacci era solito frequentare, specie all'interno di locali da ballo o rotonde da ballo. E quindi, dando seguito alla giusta questione posta dall'Albani, il testo avrebbe dovuto essere:

 

            Vedo Giorgio Faleni, Paolo Valeroni, Ghigo Agosti, Loris Boresti, Luciano Bigoni e Nini Mezzet ballare...

 

            Quanto a "Ma tu non sei qui con me", il tu apparentemente generico indica senza ombra di dubbio tale Gabriella Palazzoli, divenuta nel 1967 Gabriella Palazzoli in Buongusto. Il Buongusto (in arte Bongusto) infatti, quella sera in questione del '64, rimase tutto il tempo seduto a ossessionare gli altri parlando di Gabriella Palazzoli, la sua fidanzata, che in quel momento però lo stava tradendo in un'altra rotonda con tale Sabbatucci Gino; e ponendosi la questione se era per caso felice con costui, o se non rimpiangeva piuttosto qualcosa di lui stesso, tanto che gli amici gli consigliarono di riconciliarsi; di lì a non molto infatti si riconciliò e la sposò. Quindi ad essere semanticamente determinati il verso avrebbe dovuto essere:

 

Ma tu Gabriella Palazzoli poi in Buongusto non sei qui con me.

 

            Abbiamo lasciato volutamente per ultima la precisazione concernente "Il nostro disco che suona..." in quanto di rilevanza capitale ed apparentemente incredibile (tanto che l'acume critico e la competenza indubbia dell'Albani non sono riuscite a cogliere). Non si tratta di jazz, pop, rock o quant'altro. Il "nostro disco..." altri non è che lo stesso disco Una rotonda sul mare ovvero Una rotonda sul lago Trasimeno; sembra un paradosso, ma è una sofisticatissima mise en abîme. La canzone Una rotonda sul lago Trasimeno cita se stessa (che quindi citerà se stessa all'infinito, perdendosi nella nebbiolina del gioco di specchi).

            In conclusione, dando seguito all'eccellente analisi dell'Albani e alla sua incredibile e indiscussa capacità intuitiva (per quanto, purtroppo, non suffragata da una pari ricerca scientifico-documentale), il testo della canzone dovrebbe essere riscritto così:

 

Una rotonda sul lago Trasimeno,

il nostro disco "Una rotonda sul lago Trasimeno

il nostro disco…" che suona,

vedo Giorgio Faleni, Paolo Valeroni,
Ghigo Agosti, Loris Boresti, Luciano Bigoni e Nini Mezzet

ballare,

ma tu Gabriella Palazzoli poi in Buongusto non sei qui con me.


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Testo uscito nella sezione "Saggi" della plaquette collettiva n. 34 (novembre 2012) dell'Oplepo (Opificio di Letteratura Potenziale) dedicata A Georges Perec.


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