LA REINCARNAZIONE Sul fenomeno della
reincarnazione, ovvero della trasmigrazione dell’anima dopo la morte in un
altro essere, anche animale o vegetale, Alfio Bragalli, commissario di bordo su
un mercantile italiano e membro di un circolo antroposofico della Versilia, ha
elaborato delle idee sue piuttosto curiose, maturate dopo anni di letture di
libri esoterici e di filosofia orientale fatte per lo più durante i lunghi
periodi d’imbarco. La reincarnazione – è la
tesi di fondo del Bragalli – si realizza in modo autentico solo a condizione
che il trasferimento dell’anima avvenga dentro gli oggetti; e questo per una
ragione molto semplice che si può riassumere così: gli oggetti, prodotti
materiali di varia consistenza e fattibilità, sono per loro natura non
plagiabili e restano sempre identici a se stessi, al riparo da cambiamenti
fisici (se fatti di materiale indelebile) e da turbolenze umorali e passioni;
essi rappresentano perciò i custodi più fidati e ricettivi della componente
spirituale dell’uomo, ancor più ricettivi delle piante, degli animali e delle
persone medesime. Il luogo ideale della
nostra spiritualità risiede dunque negli oggetti. È questo, per Bragalli, il
vero senso della reincarnazione, la sua formula–guida, in un approccio
filosofico che potremmo definire «tardo–animista». Ciò premesso Bragalli
ritiene – come spiega nell’opuscolo L’Oggettistica
dello Spirituale in una nuova visione del mondo che cambia velocemente davanti
ai nostri occhi e impone riflessioni ponderate e adeguate ai tempi. Sulla
reincarnazione moderna. Con una Tavola delle corrispondenze (Tip. Stab.
Lucarelli & Figli, Lucca, 1968) – che a ogni oggetto sia associabile una
precisa tipologia del carattere umano che dopo tutto non è che il lato
manifesto, esteriore dell’anima, la sua espressione più genuina. Se uno possiede un
carattere buono (o al contrario cattivo), la sua bontà (o cattiveria) gli viene
dal profondo dell’anima, sostiene Bragalli, perché è lì, in quella specie di
buco nero, in quel vago interstizio, in quell’altrove della mente chiamato per
convenzione «anima», che si forma e dimora il carattere umano da cui dipende
alla fin fine l’orientamento della nostra inclinazione verso i buoni (o
cattivi) sentimenti. In definitiva l’anima – a giudizio del Bragalli – si
reincarna in un oggetto sulla base delle specifiche qualità del temperamento di
un individuo, aderendo in toto «alle sue attitudini esistenziali e soggettività
vitalistiche». Per conferire un aspetto
rigoroso alla sua analisi, Bragalli costruisce, un po’ nello stile delle
sistemazioni scientifiche di stampo illuminista, una sorta di «Tavola delle
corrispondenze» dove riporta i legami
rintracciabili fra alcuni oggetti e varie tipologie del carattere umano. Le corrispondenze registrate nella «Tavola» del Bragalli sono numerose, coinvolgendo più di quattromila oggetti, per lo più di uso quotidiano, fra cui:
letto → individuo tranquillo, riposante, sognatore televisore → individuo loquace,
estroverso, incline alla tostapane → individuo emotivo,
irascibile, che si riscalda lavatrice → individuo agitato, maniaco
della pulizia, abat–jour → individuo solitario, amante
dei luoghi appartati, asse da stiro → individuo accomodante, perfezionista, ordinato (…) In altre parole,
continuando nell’esemplificazione del legame che unisce un oggetto a una
particolare indole umana, si comprende bene perché, sulla base della «Tavola»
del Bragalli, un oggetto ad esempio come le pantofole
sia direttamente associabile alla reincarnazione dell’anima di un individuo dal
carattere sedentario, casalingo, riservato, mentre il frigorifero a quella di un individuo algido, granitico, distaccato
e conservatore. febbraio 2014
______________________________________
Questo testo è uscito in francese, tradotto da Didier Plassard, sul n° 20 del giugno 2014 della rivista Puck, La marionnette et les autres arts, diretta da Didier Plassard e Cristina Grazioli per l'editore L'Entretemps, per leggerlo cliccate qui.
_____________________________________
HOME PAGE TèCHNE RACCONTI POESIA VISIVA |