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BAU / 2

Contenitore di cultura contemporanea.
Aperiodico in edizione limitata di 150 copie originali,
numerate e firmate dagli autori.

Assemblato a Viareggio nel mese di Febbraio 2006.



L'editoriale di BAU / 2

Nella presentazione del n. 1 venne scritto del Contenitore di Cultura Contemporanea BAU: "moltiplicatore di energie creative". Da allora, BAU ha offerto l'opportunità di partecipazione e di espressione, anche a più mani, a oltre cento autori non solo dell'area versiliese. Difatti, questo numero vede il contributo di 63 autori [fra i quali Antonino Bove, Nanni Balestrini, Vittore Baroni, Julien Blaine, Luca Bombardieri, Daniele Poletti, Arrigo Lora-Totino, William Xerra, n.d.r.], dei quali ben diciannove operanti fuori dal nostro territorio. Il naturale ricambio di collaboratori e l'adesione a diverse rassegne e progetti su scala nazionale ha permesso un intensificarsi di proficue relazioni con operatori anche internazionali, in sintonia con la nostra Associazione e le sue finalità. BAU prosegue pertanto la sua strada nell'intento di confermare un laboratorio di sperimentazione linguistico-espressiva, con scambi di esperienze e di ricerche. La scommessa del progetto BAU risiede nel diventare sempre più organismo, ossia "insieme coordinate di cellule".
Per questo numero BAU si è dato un tema: "Corpo d'a(r)mata", risultato di animate discussioni fra i soci sulla necessità - sentita in differenti modi - di domandarsi se l'arte oggi può/deve/vuole testimoniare dell'attualità, una attualità segnata da una violenza sempre più diffusa dove gli stessi stati ne fanno largo uso: essa è diventata la prima e principale forma di reazione contro chiunque appaia come "nemico" sia interno sia esterno. La realtà contemporanea vede il paradosso che gli esseri umani sono sempre meno cittadini e sempre più soldati, sempre meno persone e sempre più ostaggi, e le armi, le più micidiali sono divenute esse stesse degli esseri umani: i kamikaze. Chi ha voluto aderire al tema, come nelle spirito di BAU del resto, lo ha fatto nei modi più disparati, il compito non era tanto o non solo quello di "descrivere" ma piuttosto di "sentire", non tanto quello di "denunciare" ma casomai "avvertire", "preconizzare". Non abbiamo risposte, casomai nuove domande: l'arte è innocente? E gli artisti cosa sono, cittadini, soldati, ostaggi o kamikaze?...
 



LINGUAGGIO EVASIVO
di
Paolo Albani
 

Formato A4: lettere adesive, rete metallica
e stoffa su cartoncino.

Un multiplo di questo pezzo, contenuto nella scatola n. 2,
 è stato esposto alla mostra sull'attività di Bau,
curata da Melania Gazzotti, tenutasi alla Fondazione Berardelli
dal 10 novembre al 22 dicembre 2012.



S'intravedono in alto a sinistra Silenzio (2005) di Arrigo Lora Totino,
sempre in alto a destra Corpuscoli di Gertrude Moser-Wagner,
in basso da sinistra Io mento di William Xerra, I meta-networker in spirit di Ruggero Maggi e Corpo disa(r)mato (2005) di Marco Maffei.



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