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Paolo Pergola
  FESTEGGIAMENTI
FUOCOfuochino, Viadana, 2014



           

[Introduzione di Paolo Albani]


            C’era un tale, nato il 3 dicembre di un anno vattelapesca, che pensò bene, in un periodo in cui si sentiva particolarmente giù, di togliere da tutti i calendari disseminati per la casa la data del 3 dicembre così che quando si arrivava all’ultimo mese dell’anno nei calendari di quel tale (ne aveva uno su ogni scrivania, tavolo e mensola e altri appesi al muro, in quasi tutte le stanze, eccetto il ripostiglio e la cantina) la successione dei giorni era siffatta che si saltava direttamente dal 2 al 4 dicembre; in altre parole ciò significava che il 3 dicembre come giorno canonico del calendario ufficiale - quello gregoriano introdotto nel 1582 da Gregorio XIII con bolla papale Inter gravissimas promulgata dalla sua residenza di Villa Mondragone presso Monte Porzio Catone a Roma - era da considerarsi abolito per sempre, cancellato, rimosso.

            I calendari che quel tale teneva in casa erano dei segna-giorni speciali, stampati a posta per lui in una ventina di copie a colori dalla tipografia Erminio Franchini & Figli di Busto Arsizio. Il menabò che ogni anno puntualmente quel tale consegnava al tipografo, oltre alle foto di paesaggi marini o belle ragazze in costume da bagno scelte per illustrare i dodici mesi dell’anno, prevedeva l’eliminazione del giorno 3 dicembre, corrispondente, come s’è detto, alla sua data di nascita.

            Con questo piccolo, semplice accorgimento, ovvero la soppressione del giorno 3 dicembre, quel tale evitò di festeggiare il suo compleanno e questo lo rendeva particolarmente felice, perché, se non festeggiava il compleanno, voleva dire in sostanza che ogni anno era in grado di eludere il rituale oppressivo di compiere gli anni e questo, a tutti gli effetti, gli dava l’illusione, abbastanza plausibile dal suo punto di vista, che si potesse in un certo qual senso fermare il tempo, che insomma il tempo non passasse mai.

            Se qualcuno gli domandava: «Scusa, ma tu quando compi gli anni?», lui rispondeva sicuro: «Mai!» e poi si affrettava a spiegare: «Sono nato il 3 dicembre, ma siccome il 3 dicembre non esiste nei miei calendari, ordinati in modo tale che si passa immediatamente dal 2 al 4 dicembre, ne consegue che io in pratica non compio mai gli anni».

            E in effetti, messo così, il discorso di quel tale non faceva una piega.

 

                                                                                                  Paolo Albani


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