Paolo Albani
PAROLE IN VOLO


«PICCHIARE IL NASO», «ZAMPA D’OCA», «RITORNO DI FIAMMA». Non fatevi ingannare dalla prima impressione. Non è la terminologia usata da un pugile o da una fattucchiera o da due persone che si sono di nuovo innamorate. Nel primo caso l’espressione indica lo sbattere del muso di un aereo contro il suolo; nel secondo caso si tratta del complesso di funi o cavi metallici formato da un cavo principale che s’irradia in altri secondari; l’ultima espressione invece si riferisce all’incidente che avviene al motore di un aereo quando lo scoppio della miscela provoca una fiamma.

   Sono tre dei 591 lemmi compresi nel Primo dizionario aereo italiano uscito nel 1929 a Milano per i tipi dell’Editore Morreale e scritto da Filippo Tommaso Marinetti, fondatore e capo indiscusso del futurismo italiano, e Fedele Azari, ora ristampato in forma anastatica da apice libri di Sesto Fiorentino (FI) con un bellissimo saggio introduttivo di Stefania Stefanelli, docente alla Scuola Normale Superiore di Pisa, attenta studiosa delle sperimentazioni verbovisive novecentesche. Il libro è arricchito da una serie di foto, alcune delle quali a colori, che documentano le prime forme meccaniche della nascente industria aeronautica, fra cui il cicloplano, «macchina volante che consta di una bicicletta munita di superfici portanti ed azionata da forza umana».

   Il Dizionario si compone di tre sezioni: il Dizionario vero e proprio, con i lemmi in grassetto e le parole più ricorrenti scritte in corsivo, le Voci straniere maggiormente in uso e corrispondenti voci italiane, in sintonia con l’italianizzazione − in certi casi ridicola e al limite dell’umorismo involontario − voluta dal fascismo (che pensò di sostituire, ad esempio, a cloche con «a campanetta», oppure starter, nell’uso sportivo, con «mossiere», cioè chi dà il via), e un Elenco analitico delle voci. Al termine del volume l’Editore, in una nota, ci tiene a ricordare che, per un’augurale coincidenza, l’opera vede la luce – siamo nell’Anno VII dell’era fascista − mentre Marinetti, «Caffeina d’Europa», entra a far parte della Reale Accademia d’Italia e ne diventa Segretario della Classe di lettere.

       Nel presentare il loro dizionario gli autori scrivono che si sono dati questi obiettivi: 1) italianità assoluta di tutti i vocaboli; 2) chiarezza inequivocabile anche ai fini di una pronta volgarizzazione; 3) precisione tecnica per rendere il dizionario utile anche ai tecnici; 4) vitalità parlata, in quanto i vocaboli prescelti sono effettivamente in uso fra gli aviatori.

        A parte la consueta enfasi di stampo futurista, Marinetti e Azari, come osserva Stefanelli, sono riusciti a creare un dizionario specialistico che va oltre il linguaggio d’uso comune e a codificare un nuovo linguaggio settoriale, quello dell’aeronautica.

   Il tema aviatorio è centrale nella sperimentazione futurista: si spazia dall’aeropittura, in cui si manifesta l'entusiasmo futurista per il volo, il dinamismo e la velocità dell'aeroplano, all’aeroscultura, dall’aeroceramica all’architettura aerea. L’opera più celebre del musicista futurista Francesco Balilla Pratella, che si avvale di un’orchestra mista di strumenti tradizionali e di intonarumori, si chiama L’aviatore Dro. Anche nella cucina futurista troviamo termini come «aeropietanza», «aeropranzo», «aerovivanda». Nel 1919 è il coautore del dizionario, Fedele Azari (1896-1930), cui si deve il primo dipinto di aeropittura Prospettive di volo e la nascita della S.I.A.C., prima società di aviazione civile italiana, a scrivere Il Teatro Aereo Futurista il cui sottotitolo è Il volo come espressione artistica di stati d’animo.

    Senza dimenticare che il marinettiano Manifesto tecnico della letteratura futurista (1912), uscito per le edizioni di «Poesia», rivista fondata a Milano dallo stesso Marinetti, si apre con queste significative parole: «In aeroplano, seduto sul cilindro della benzina, scaldato il ventre della testa dell’aviatore, io sentii l’inanità ridicola della vecchia sintassi ereditata da Omero».


Domenica - Il Sole 24 Ore, 148, 31 maggio 2015, p. 24.

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Il Primo Dizionario Aereo italiano (futurista) è stato presentato mercoledì 1 febbraio 2017 alle 17:30 al Museo del Novecento di Firenze (piazza Santa Maria Novella 10) da  Stefania Gensini, direttrice del Museo, Nicoletta Maraschio, presidente onoraria dell'Accademia della Crusca, Paolo Albani, che avrebbe voluto indossare la tuta e il berretto d'aviatore di Francesco Baracca, e naturalmente dalla curatrice Stefania Stefanelli, e giovedì 16 febbraio 2017 alle 18:00 presso il Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci di Prato con gli stessi relatori, eccetto Stefania Gensini, più Laura Monaldi e Albert Mayr.





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