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Il magnaccia in torinese si chiama «gargagnan» o «garga», sia dilettante che professionista, e godeva spesso il privilegio della «nottata» gratuita che fu poi abolita per ragioni di P.S.
Italo Cremona, Armi improprie, Einaudi, Torino 1976, p. 188. | NUOVA rivista di bizzarrie letterarie e non ops, scusate, ma qui io non ci sono |
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