Paolo Albani
e Paolo della Bella


MIRABIBLIA

Catalogo ragionato di libri introvabili
(Zanichelli 2003)

prefazione di Mario Scognamiglio

480 pagine, 519 schede di libri introvabili, 270 illustrazioni,
17 riquadri contenenti curiosità sui libri introvabili.
La parte grafica del libro è a cura di Alessandra Barsi e Paolo della Bella.


Di cosa si tratta? Di un vero e proprio catalogo, con tanto di numero progressivo, divisione per materie (letteratura, arte, scienze, storia, varie, ecc.), annotazioni librarie (tit. in oro al dorso e in argento al piatto; tavv. f.t. in cromolito sparse ingiall.; traccia di gora), prezzo. I libri in catalogo sono "rari e curiosi (molti sono esemplari unici)", come scrive Mario Scognamiglio, "selezionati dalle raccolte di numerose biblioteche pubbliche e private". Sono libri di cui hanno parlato autori come Cervantes, Borges, Calvino, Dossi, Lem, Eco, Nabokov, O'Brien, Perec, Queneau, Campanile e molti altri.

Mirabiblia è un catalogo che si colloca nel genere letterario che ha come oggetto le biblioteche immaginarie o pseudobiblia o, per dirla con Max Beerbohm, i biblia abiblia.

Si vedano le recensioni di Màrius Serra su Avui, "diari independent català", del 12 giugno 2003, quella di Marco Belpoliti su Tuttolibri de La Stampa del 14 giugno 2003, e di Stefano Salis sulla Domenica de il Sole 24 ore del 6 luglio 2003.

In una mail privata del 28 maggio 2003, Ermanno Cavazzoni ci scrive:

* * *

Su L'oggetto libro 2001, annuario sui fatti salienti del mondo della bibliofilia, edito dalle Edizioni Sylvestre Bonnard nel 2002, c'è un mio saggio sui cataloghi di libri immaginari.



Abbiamo presentato il volume nell'edizione 2003 del Festivaletteratura di Mantova. In quell'occasione ho fatto un piccolo omaggio performativo a Italo Calvino. Per ascoltare l'audio della nostra presentazione, insieme a Piero Dorfles, basta consultare l'Archivio del Festivaletteratura cliccando qui.

Recensioni a libri inesistenti ho scritto nel mio Il sosia laterale e altre recensioni, pubblicato nel 2003 dalle Edizioni Sylvestre Bonnard.




Per l'editore Palladino di Campobasso ho curato nel 2007 il libro di Giuseppe Fumagalli e Leo S. Olschki, Biblioteche immaginarie e roghi di libri. Per leggere la mia introduzione cliccate qui.

Per il n. 26 di Cantieri, periodico della casa editrice biblohaus, ho scritto nel 2013 un saggio su La biblioteca nascosta di Sir Thomas Browne, raccolta di libri inesistenti composta dal grande medico e scienziato inglese del XVII secolo.

Su Biblioteche oggi (8, ottobre 2013), mensile di informazione aggiornamento e dibattito, un bell'articolo di Michele Santoro sui libri immaginari dove Mirabiblia è indicato come "il lavoro più importante" sull'argomento e Paolo Albani, cioè il sottoscritto, è definito "forse il maggior esperto italiano sul tema" (meno male che Santoro ha premesso quel benefico"forse"). Per leggere tutto l'articolo di Santoro cliccate qui.

Nel libro Lo spazio della biblioteca, a cura di Maurizio Vivarelli, Editrice Bibliografica, Milano, 2013, pp. 455-467, c'è un mio contributo intitolato perecchianamente Tentativo di classificazione delle biblioteche che non esistono.


Nel 2024 esce il
libro-catalogo del bibliofilo Reid Byers: Imaginary Books. Lost, Unfinished, and Fictive Works Found Only in Other Books, Le Club Fortsas, Paris, and Oak Knoll Press, New Castle, Delaware.







Nel libro di Byers viene citato il nostro Mirabiblia, per quanto riguardo le "Recommendations for further reading" [Consigli per ulteriori letture] e nella Bibliography alle pp. 318-319, e per altri riferimenti [References] alle p. 48, 120, 128, 130, 146, 198, 232, 260, 262, 272, 282, 290, 298, 300.

Ecco la mail che mi ha scritto  Byers il 5 gennaio 2025:








Dal 5 dicembre 2024 al 15 febbraio 2025, presso il Grolier Club di New York, Byers ha allestito una mostra intitolata Imaginary Books: Lost, Unfinished, and Fictive Works Found Only in Other Books, di cui ha scritto Albert Manguel in un articolo su «la Repubblica», del 5 gennaio 2025, pp. 26-27, intitolato La biblioteca dei libri immaginari. Nell'articolo Manguel definisce Byers «il più importante collezionista al mondo di "opere perdute, incompiute e fittizie trovate solo in altri libri"».





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