pagina del sito di Paolo Albani

Paolo Albani e Berlinghiero Buonarroti

AGA MAGÉRA DIFÚRA
Dizionario delle lingue immaginarie

(Zanichelli 1994; ristampa 2011;
Les Belles Lettres 2001, ristampa 2010)





480 pagine, oltre 2900 voci, 98 illustrazioni,
schema analitico delle lingue immaginarie,
prospetto cronologico dei principali autori di lingue immaginarie,
ventotto pagine di bibliografia (per visionare la bibliografia cliccate qui).
Le voci riguardanti il teatro sono a cura di Alessandra Barsi.



Il titolo è ripreso da una poesia in lingua inesistente scritta da Tommaso Landolfi nel racconto Dialogo dei massimi sistemi (1937):

Aga magéra difúra natun gua mesciún
Sánit guggérnis soe wáli trussán garigúr
Gùnga bandúra kuttávol jeris ni gillára.
Lávi girréscen suttérer lunabinitúr
Guesc ittanóben katir ma ernáuba gadún
Vára jesckilla sittáranar gund misagúr,
Táher chibill garanóbeven lixta mahára
Gaj musasciár guen divrés kóes jenabinitúr
Sòe guadrapútmijen lòeb sierrakár masasciúsc
Sámm jab dovár jab miguélcia gassúta mihúsc
Sciú munu lússutjunáscru gurúlka varúsc.


Il dizionario è un viaggio nella creatività linguistica, una raccolta di lingue inventate nei campi più eterogenei (letteratura, teatro, cinema, musica, pittura, pubblicità, fumetti, televisione) e per le finalità più diverse (religiose, comunicative, espressive, ludiche, culturali).
Nel 2011 esce una ristampa del libro. Per alcune recensioni alla ristampa cliccate qui.

Nelle due pagine centrali della cultura di "la Repubblica" di lunedì 17 ottobre 1994 esce un articolo di Francesco Erbani Parole, giochi proibiti, per leggerlo cliccate qui.
Leggete la recensione di Umberto Eco su "L'Espresso" del 1994.

A proposito del tradurre da una lingua inventata, Eco cita Aga Magéra Difúra anche nell'introduzione a James Joyce, Anna Livia Plurabelle, nella traduzione di Samuel Beckett e altri, versione italiana di James Joyce e Nino Frank, a cura e con un saggio di Rosa Maria Bollettieri Bosinelli, Einaudi, Torino, 1996, p. VI:






Sul n. 929 di "TuttoLibri - La Stampa" del novembre 1994 Stefano Bartezzaghi recensisce Aga magéra difúra: leggete qui. Il 10 agosto 2014 esce un articolo di Bartezzaghi su "la Repubblica" intitolato I fabbricanti di lingue dove si parla ancora di Aga magéra difúra.
Sulla "Domenica de il Sole-24 ore" dell'11 dicembre 1994 Giampaolo Dossena recensisce Aga magéra difúra: leggete qui. Una voce Aga magéra difúra, dedicata a questo dizionario, esiste nell'Enciclopedia dei giochi dello stesso Dossena (Utet, Torino, vol. I, 1999, p. 28).

Una bella stroncatura del libro (finalmente), a opera di Sebastiano Vecchio, intitolata Per chi è appassionato di linguaggio (in pratica ci rimprovera di non essere dei linguisti, ma solo degli "appassionati di linguaggio"), esce su "Italiano&Oltre", anno X, 3, maggio-giugno 1995, pp. 186-187, per leggerla cliccate qui.

Partecipo il 10 marzo 1999 con Fosco Maraini alla trasmissione televisiva MediaMente, su RAI 3, condotta da Carlo Massarini, per parlare di "lingue inventate", per vedere il video su YouTube cliccate qui.





Nel libro di Andrea Moro Le lingue impossibili, edizione italiana a cura di Nicola Del Maschio (Cortina 2017), si fa un accenno a Aga magéra difúra (p. 116):




Il testo di Okrent cui fa riferimento Moro è: Arika Okrent,
In the Land of Invented Languages, Spiegel and Grau, New York, 2009.

Nel febbraio 2001 (ristampa nell'ottobre 2010) è uscita una traduzione francese a cura di Egidio Festa con la collaborazione di Marie-France Adaglio, presso Les Belles Lettres, 576 pagine.

Su "Le Monde" del 23 febbraio 2001 esce una recensione di Roger-Pol Droit: BONNES JOIES DE BABEL. Un'altra recensione firmata da Jean-Baptiste Picard, intitolata Les langues du pays des merveilles, esce il 18 aprile 2011 su "Nonfiction. Le quotidien des livres et des idées". La recensione di Picard è interessante perché sottolinea l'incommesurabile inutilità del libro.


Fra le altre recensioni all'edizione francese quella sul numero 5 di "Viridis Candela", 8 absolu 129 EP, vulg. 15 septembre 2001, pp. 18-19, "carnets trimestriels du Collège de 'Pataphisique".

                                  




Al Centro Pompidou, dal 20 febbraio all'11 marzo 2013, il libro ha partecipato al festival «KHHHHHHH» Langues imaginaires et inventés.

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Nel gennaio 1995, nell'ambito della mostra Marinetti e il futurismo a Firenze. Qui non si canta al modo delle rane, Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, 19 dicembre 1994-21 gennaio 1995, ho tenuto una relazione su Filippo Tommaso Marinetti: parole in libertà e lingue immaginarie.

Su "creatività linguistica e lingue immaginarie", il mio saggio "Al Barildim Gotfano. Creatività linguistica e lingue immaginarie", uscito su Parol, Quaderni d'arte e di epistemologia, on line, nell'aprile 1998.

                        

Lo stesso tema avevo già affrontato in Sobre "l'imaginari lingüístic", relazione al convegno sulla creatività svoltosi a Velencia nei giorni 2, 3 e 4 maggio 1996 i cui atti sono raccolti in A creativat Ara, L'Alfàs del Pi, País Valencià, 1996.


Il testo Al Baridilm Gotfano è citato nella bibliografia Su nonsense e traduzione del nonsense: indicazioni bibliografiche a cura di Angela Albanese contenuto nel n. 138, gennaio/giugno 2012 della rivista "Il lettore di provincia" dedicato al tema I dilemmi del traduttore di nonsense, a cura di Franco Nasi e Angela Albanese.

Nell'agosto 2000 una mia relazione su Gerghi e lingue immaginarie al castello Pasquini di Castiglioncello all'interno di un ciclo d'incontri su La comunicazione, volti e forme: i gerghi, organizzato dal Centro Studi e Ricerche sulla Comunicazione diretto da Giovanni Manetti.

Si veda anche il mio articolo Tradurre da lingue inventate, all'interno del dossier L'artefice aggiunto. Tutti i modi di tradurre, apparso su "L'Indice dei libri del mese", 5, maggio 2001, p. XII.


Il testo, leggermente modificato, è stato pubblicato nel Quaderno edito da Babel festival di letteratura e traduzione, edizione 2019, svoltasi a Bellinzona (Svizzera), intitolata Non parlerai la mia lingua, dedicata alle lingue inventate; per leggere questa nuova versione cliccate qui.

Sempre riguardo alla traduzione, il dizionario Aga magéra difúra è citato in un testo di Antonio Prete, "Aga magéra difúra": sul tradurre da lingue inesistenti, in Antonio Prete, All'ombra dell'altra lingua. Per una poetica della traduzione (Bollati Boringhieri, Torino, 2011, pp. 71-76, si veda pp. 72-73).



Sull'argomento delle lingue inventate anche la mia relazione su L'italiano immaginario tenuta al convegno L'italiano, lingua d'Europa, organizzato dall'Istituto italiano di Cultura di Strasburgo il 24-25 ottobre 2001.

Il 9 marzo 2012, durante la trasmissione radiofonica Baobab su Radio 1 della RAI, va in onda una mia intervista sulle lingue immaginarie, per ascoltarla cliccate qui.

Sempre il tema dell'italiano immaginario è stato oggetto di una conversazione, introdotta e coordinata da Andrea Grignolio, durante la nona edizione del Festival delle Scienze, dedicato a I linguaggi, svoltosi a Roma, all'Auditorium del Parco della Musica, nei giorni dal 23 al 26 gennaio 2014, festival che ha visto la partecipazione, fra gli altri, di Noam Chomsky. Sulla mia partecipazione a questo Festival una mia intervista radiofonica alla trasmissione La Notte di RadioUno andata in onda il 23 gennaio 2014, per ascoltarla cliccate qui

Una nuova versione, rivista e aggiornata, di L'italiano immaginario è uscita nel volume Langues imaginaires et imaginaire de la langue. Etudes réunies par Olivier Pot (Librairie Droz, Genève, 2018, pp. 237-262). Per leggere questa nuova versione cliccate qui.

Di linguaggio (quasi immaginario, in quanto economico) si parla anche nel mio saggio Sraffa and Wittgenstein. Profile of an intellectual friend (1998).

Nel libro di Alberto Nocerino e Roberto Pellerey Laboratori di scrittura. Istruzioni per una ginnastica alfabetica infinita, edito da Graphofeel Edizioni di Roma nel luglio 2001, si accenna agli studi e ricerche sulla fantasticheria letteraria e sull'enciclopedismo ludico, una corrente che avrebbe influenzato profondamente l'orientamento di molti laboratori di scrittura italiani e a p. 24, nota 14 si cita Aga Magéra Difúra.

Ho tenuto dei laboratori sulle lingue immaginarie, cliccate qui.

Ho parlato di Lingue immaginarie e folli letterari: alcuni casi italiani in "Les Cahiers de l'Institut", rivista dell'Institut International de Recherches et d'Exploration sur les Fous Littéraires, numero 4, 2009.

L'articolo di Daniele Baglioni, Lingue inventate e "nonsense" nella letteratura italiana del Novecento, in Giuseppe Antonelli e Carla Chiummo, a cura di, «Nominativi fritti e mappamondi». Il nonsense nella letteratura italiana, Atti del Convegno di Cassino 9-10 ottobre 2007, Salerno Editrice, Roma, 2009, pp. 269-287, è basato - come dice l'autore stesso - "per la gran parte dei testi commentati" su Aga magéra difúra. Ecco la nota di Baglioni:







Baglioni cita Aga magéra difúra anche in un altro suo interessante lavoro: Poesia metasemtica o perisemtica? La lingua delle Fànfole di Fosco Maraini, in Valeria Della Valle e Pietro Trifone, Studi linguistici per Luca Serianni, Salerno Editrice, Roma 2007, pp. 469-480.

Sul sito del Centro Studi Landolfi è uscito nel maggio 2013 un mio testo Landolfi inventore di lingue, citato nel saggio di Ignazio Sanna, Traduzione e significato nel Dialogo dei massimi sistemi di Tommaso Landolfi, “Medea”, II, 1, 2016 (cliccate qui).

Aga magéra difúra è citato anche in Raconter l'Oulipo (1960-2000). Histoire et sociologie d'un groupe di Camille Bloomfiel, edito da Honoré Champion, Paris, 2017, p. 577.


Come studioso di lingue inventate sono chiamato in causa nel romanzo di Adrián N. Bravi L'idioma di Casilda Moreira, Edizioni Exòrma 2019, dove sono presentato come l'estensore della prefazione a un libro inesistente:




pagina 12


pagina 181


Un debito al nostro dizionario delle lingue immaginarie, Aga magéra difúra, è dichiarato da Andrea Bellini, uno dei curatori, insieme a Sarah Lombardi, della mostra Scrivere disegnando. Quand la langue cherche son autre tenutasi al Centre d'Art Contemporain di Ginevra dal 29 gennaio al 23 agosto 2020. Scrive infatti Bellini nel saggio introduttivo al catalogo edito da Skira nel 2020 nella nota 1 a pagina 15:





Per ulteriori info su questo aspetto dell'influenza
di Aga Magéra Difúra sulla mostra ginevrina cliccate qui.

Nel Dizionario del bibliomane di Antonio Castronuovo
(Sellerio, Palermo, 2021, p. 407), nel capitolo
intitolato "Scibile intero", è citato
Aga Magéra Difúra.





Su "La Lettura", supplemento culturale culturale del "Corriere della Sera" del 25 giugno 2023, Anno XIII, n. 26 (# 604), pp. 12-13, un articolo di Giuseppe Antonelli, Inventare idiomi funziona poco (ma nei libri sì) (parte I e parte II), dove si presentano due schemi riguardanti le lingue immaginarie e fra le fonti utilizzate si cita Aga magéra difùra.








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